Gesti semplici che affondano le proprie radici in un sapere antico

Fin dai tempi dei Romani

Le prime tracce delle Chiacchiere risalgono ai tempi dell’antico Impero Romano. Era tradizione infatti, nel periodo di pre-Quaresima, preparare una grossa quantità di dolci da distribuire al popolo: allora si chiamavano Frictilia e dovevano essere “gustosi”, semplici da preparare e a basso costo. Per questo erano composti da ingredienti semplici e di facile reperimento come l’acqua, la farina, le uova, venivano infine fritti nel grasso di maiale (strutto) perché era molto economico e allo stesso tempo dava un sapore intenso. Le Frictilia, che venivano cotte in grandi quantità, dovevano conservarsi per tutto il periodo della Quaresima ed era proprio lo strutto a garantirne la conservazione.

Essendo l’Impero Romano esteso quasi in tutta Italia, in diverse regioni si svilupparono varianti della ricetta originale, a seconda dei gusti e delle tradizione dei vari territori, partendo dalla pasta del pane fritto salato o dolce.

La Chiacchiera moderna

Agli inizi del Novecento i fornai di Modena, Bologna e Ferrara inventarono, prendendo spunto dalla vecchia ricetta delle Frictilia, un prodotto artigianale da vendere a peso, le Chiacchiere. Questo piccolo prodotto era fatto con la rimanenza della pasta del pane, che invece di venire buttata, veniva lasciata lievitare ancora, fino a raggiungere le 20 ore. A quel punto si lavorava la pasta fino a darle la forma di corte e strette tagliatelle, che venivano poi fritte e vendute a peso. Da quel momento le Chiacchiere vennero vendute quotidianamente dai fornai, sempre a peso.

Le Chiacchiere oggi

Man mano che il tempo passava i fornai si passavano di mano in mano e di generazione in generazione la ricetta, rischiando di far perdere al prodotto l’originalità e la presenza sul territorio. Questo fino a quando, negli anni 60, i fratelli Walther e Leo Carmonini, rilevarono da un fornaio di Ferrara la ricetta originale delle Chiacchiere Salate, salvando una tradizione che rischiava di scomparire e portandola fino ai giorni nostri.

L’origine del nome

Si pensa che questo nome derivi dal contesto nel quale le Chiacchiere venivano consumate.
Nel dopo guerra gli uomini si radunavano al bar del paese, unico punto di ritrovo, a bere un bicchiere di vino locale (chiamato bianchetto) e a chiacchierare, accompagnando la bevuta e le discussioni con questo prodotto da forno.

Le massaie, d’altra parte, nei giorni di festa, dopo aver pranzato in casa con amici e parenti, lo proponevano come stuzzichino pomeridiano durante le partite di carte accompagnandolo con buon vino. Anche qui non mancavano discussioni che non erano altro che… Chiacchiere.

Il Territorio

Una tradizione tutta emiliano-romagnola, che affonda le sue radici a Dozza, uno dei cento borghi medioevali più belli d’Italia.
Il borgo è situato sul crinale di una collina. Un museo a cielo aperto, dove natura, arte, cibo si fondono in perfetta armonia. Dalla Rocca Sforzesca, sede dell’Enoteca Regionale, ai muri dipinti delle case realizzati da famosi artisti di arte contemporanea.
E’ in questa terra di cultura, di tradizioni enogastronomiche che i fratelli Carmonini, continuano a mantenere viva la ricetta originale dell’antico prodotto: Le Chiacchiere Salate.